Friday, 27 June 2008

I nonni

( <- Io a 6 anni sulla terrazza dei miei nonni)

Ho conosciuto solo i miei nonni paterni. I genitori di mia madre sono morti prima che io nascessi. I miei nonni erano molto anziani, quando sono nato avevano già circa 82 e 72 anni ma sono rimasti vivi fino ai miei 18 anni (mio nonno è morto alla veneranda età di 101 anni).

Vivevano in una casa molto grande che non aveva molto da offrire ad un bambino in termini di intrattenimento e così quando d'estate i miei mi lasciavano dai nonni, io prendevo la mia bicicletta e giravo intorno alla palazzina dove abitavano per ore.

Mia nonna che si chiamava Modesta ma che non aveva mai amato quel nome e si faceva chiamare da tutti Tiziana, passava la maggior parte del tempo in terrazza, al sole, a leggere la bibbia. Mio nonno, Ivo, era spesso nel suo orto.

Essendo così anziani, non è che mi "badassero" tanto, non mi portavano ai giardini o al cinema. Era più una sorta di convivenza: io stavo a casa loro e loro continuavano a fare le cose che facevano sempre.

A pranzo, da quello che mi ricordo, c'era sempre il pollo. Sempre. Ah, e le patate lesse condite con olio e aceto. Avevano un sapore che mi ricordo ancora distintamente. C'era anche l'insalata, ma a me non piaceva.
Da bere c'era l'acqua di Vichy (qualcuno se la ricordera', non sono poi cosi' vecchio!): era una bustina che si versava in una normale bottiglia di vetro piena d'acqua del rubinetto e la rendeva frizzante. La facevano sempre preparare a me e io mi divertivo a farlo.

Dopo mangiato, tutti i pomeriggi, loro andavano a letto e giocavano a briscola. Avevano 2 letti separati, non so perchè, e usavano una tavola di legno come "ponte" fra i due letti su cui giocare a carte. Sono sicuro che uno dei due vincesse sempre (probabilmente lui) e mia nonna si lamentava. Poi dormivano.

Nel pomeriggio mia nonna mi dava una cioccolata particolare che mai più sono riuscito a trovare in nessun negozio (e l'ho cercata ovunque!). Era un grosso pezzo, delle dimensioni di un mattone, avvolta in alluminio che si affettava come un salame. La vendevano nell'alimentari della zona, ma ora ha cambiato gestione e la cioccolata è scomparsa per sempre. Una volta ne trovai una simile e la comperai subito, ma non era quella.

Ogni sera uscivano insieme e, per mano, andavano a messa. Mio nonno non mi ha mai prestato troppa attenzione, probabilmente per l'età già avanzata. Mia nonna invece con me parlava di più, soprattutto la mattina, nella sua terrazza. Ricordo bene il suo odore, l'odore di una persona anziana. E i capelli che, nonostante l'età, continuava a portare lunghi, ma raccolti con una spilla. Grigio-bianchi, lisci.

Mia zia Angela non si è mai sposata ed è rimasta sempre a vivere con i miei nonni nella grande casa. Non ha mai voluto essere chiamata "zia" e a me questa cosa dispiaceva. Un bambino ci rimane male e non capisce che era semplicemente perchè essere chiamata zia la faceva sentire vecchia. Però io l'adoravo lo stesso. Lei durante il giorno lavorava perciò io non la vedevo, ma quando arrivava e mi faceva salire sulla sua Panda per me era una festa! Lei era sempre allegra e sembrava non invecchiare mai!

Mi portava sempre a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill al cinema vicino casa loro. Pensare che oggi quel cinema è stato trasformato in un cinema porno! L'Angela ha sempre avuto la passione dei viaggi e ha girato tutto il mondo. In camera sua aveva un grande poster della spedizione che fece in Nepal e sul K2! Quante volte mi avrà parlato del Nepal e di Katmandu!!! E le diapositive... ogni tanto le tirava fuori e le proiettava. Per me era tutto molto affascinante.

Da ogni viaggio mi portava una maglietta con su scritto il nome della città. Io, che probabilmente ero già "fashion-conscious" a quella tenera età, ringraziavo ma poi le magliette non le mettevo mai perchè erano veramente brutte. Se lo sapesse...! Mi accorgo ora che la maglietta che ho nella foto di questo post è proprio quella di Katmandu!!! La foto me l'ha scattata sicuramente lei.

Nel suo armadio c'erano tantissime collane e un forte profumo. D'estate l'Angela aveva sempre dei bei vestiti colorati, leggeri. Alla sera le piaceva guardare dei vecchi film oppure dei telefilm "mistery" tipo Colombo o La Signora in Giallo. Mentre guardava la televisione ricamava. Io le stavo accanto; i film che guardava lei non mi interessavano molto ma non mi ricordo di annoiarmi. Probabilmente le parlavo. Sono sempre stato timido ma quando prendevo confidenza parlavo tanto.

Non credo che nè i miei nonni nè l'Angela mi abbiano mai sgridato o rimproverato niente. Forse perchè non mi è mai piaciuto mettermi in situazioni di conflitto e venire rimproverato e di conseguenza cercavo di comportarmi bene.

I miei nonni sono morti nel 1994 a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro. Mia nonna è morta prima e a nonno Ivo che oramai era sordo e aveva superato i 100 gli si disse, per non dargli un dolore, che la nonna era stata portata in un ospizio. Ma lui probabilmente ha capito e ha semplicemente rinunciato a vivere.

L'Angela si è trasferita in un piccolo appartamento sulle colline della provincia bolognese e si è proceduto a vendere la grande casa; a me la cosa è dispiaciuta particolarmente.

11 comments:

Anonymous said...

Bel racconto. Davvero.

Io purtroppo non posso contraccambiare perchè ho conosciuto solo la nonna da parte di mio padre ma per pochissimi anni, credo sia morta quando avevo 3 anni, e mi ricordo solo qualche immagine di lei che mi passa un piatto con la pasta...

La cioccolata se ti ricordi qualche particolare posso chiedere su Yahoo!Answer magari qualcuno lo sa :S

Ps: pure mia madre guarda continuamente Colombo e La signora in giallo!

marcouk76 said...

Pandoro: purtroppo non ricordo nient'altro della cioccolata. Non so se avesse una marca o se fosse prodotta dal negozietto stesso percio` penso sarebbe molto difficile per chiunque aiutarmi. Come ho scritto ricordo solo che era di forma rettangolare, tipo mattone e nel negozio la vendevano a pezzi. Mi sembra che dentro avesse nocciole, o biscotti... mah! Era avvolta in alluminio o carta velina... come vedi sarebbe quasi impossibile ritrovarla da questi pochi elementi!

Anonymous said...

Puoi sempre farla in casa te, la rifai nello stesso modo...

Ps: the book is arrived.

Anonymous said...

bellissimo racconto, come ha detto pandoro!
è stato motlo toccante..bravo!
io per fortuna ho conosciuto tutti e quattro i miei nonni, uno mi ha lasciato di recente dopo una lunga malattina, un altro se n'è andato anni fa ma io me lo ricordo ancora molto bene! mia nonna materna è sveglia, arzilla, in forma, una supernonna! mia nonna paterna invece è malata e stanca ma le voglio ancora molto bene!

Anna said...

Bel post! E' incredibile come, pur con tanti anni che ci separano, le nostre esperienze siano comuni. Ho vissuto molto con i miei nonni materni e con una zia che all'epoca non era sposata e che chiamavo semplicemente Mariapia.Mi portava nella sala parrocchiale a vedere i film, quelli romantici, ed io mi commuovevo sempre. Piango ancora oggi, ho il cuore tenero. L'acqua poi: mi è venuto un brivido per la similitudine. La nostra si chiamava Idrolitina e volevo prepararla sempre io, combinando grandi disastri.
Però poi, quando la bevevo, non mi piaceva tanto e, allora il nonno me la colorava versando un goccino di vino rosso nel mio bicchiere. Subito diventava buona :-)
Loro però mi stavano dietro, erano più giovani dei tuoi, e cercavano, soprattutto la nonna, di piegare il mio spirito ribelle. Con scarsissimi esiti. Sono morti nell'82 e nell'84, entrambi svaniti di mente. Della nonna paterna, Pacifica come me,ho pochi ricordi. Uno è quello della televisione:quando la accendevano, lei si sedeva compunta e si rassettava i capelli, credeva che quelle persone lì dentro la vedessero. Ti parlo dei primissimi anni 60, quando la tv era ancora uno strano mostro, soprattutto per una vecchina vissuta sempre nel suo paesello.

P.S. Certo che ricordo quel surrogato di cioccolata che si vendeva dai pizzicagnoli: dolcissima e granulosa,di colore marroncino chiaro, con granella di nocciole.Noi la mangiavamo, per premio, in mezzo a due fette sottili di pane fresco e croccante.

Anonymous said...

Commovente il tuo racconto.Io ho conosciuto solo la nonna materna.L'adoravo e,da piccola,avevo il terrore che potesse morire.Poi tutto si è svolto secondo le leggi della natura e ora sono io la nonna.

Cristiana

Artemisia said...

Bello davvero questo post. Bravo!
Acqua di Vichy? Mi sa che noi la chiamavamo Idrolitina.
I film di Bud Spencer e Terence Hill sono un classico anche della mia infanzia. Come mi piaceva Terence Hill!
Mi sa che eri proprio un bravo bambino. Si vede anche dalla foto :-)

Anonymous said...

...senza parole...un post meraviglioso...
ed eri stupendo da piccolo! ;)
baci
meri***

marcouk76 said...

@Pandoro: seeee la faccio io!

@LuCa: Grazie per la testimonianza; ricordo bene il post che hai scritto quando se n'è andato tuo nonno.

@Anna: Molto tenera la storia di tua nonna che si ricomponeva davanti alla TV!

@Cristiana: Grazie per essere passata.

@Arte: eh... ma voi in Toscana siete già terroni!! Noi la chiamavamo acqua di Vichy perchè eravamo già europei ai tempi!!!!

@Meri: ... poi mi sono guastato crescendo eh?!?

Anonymous said...

Caro Marco ho letto solo adesso il tuo post,molto bello, anche la foto sulla terrazza dei nonni, pensa che quella sedia "da regista" la rimise a nuovo mia mamma...perche´io l´avevo rotta!!
Che bei ricordi, mi hai fatto venire un po´di nostalgia..io questa cioccolata non l´ho mai mangiata..perche´? ah le magliette...adesso continuano a riceverle i miei figli..Israele,Peru´. Bacioni bravo cosi´
Anna ( la cugina)

Anonymous said...

Dear Marco, I enjoyed reading your post and I am writing in English as all the other comments are in Italian! I only know my grand-parents on my mum's side, they are both still alive though. I never knew my dad's parents and I was the only grand child of 18 born after their deaths. I know my gran looks over me as she never met me :)