Wednesday, 30 April 2008

L'erba del vicino.

Pochi giorni, tante cose da fare, tante persone da vedere. Dai genitori, immancabili, pieni di attenzioni, ai parenti, che ogni volta sembrano (e probabilmente sono) un po' piu` vecchi, e che sempre piu` spesso parlano dei loro malanni, ma sempre sorridendo.

E gli amici. Alcuni piu` presenti (e voi lo sapete chi siete!), altri che forse sono troppo impegnati. E Bologna, sempre diversa, ogni volta che ci ritorno. Cantieri ovunque, case nuove che sorgono in posti impensabili (qualcuno cantava: "la' dove c'era l'erba ora c'e`... una citta-a-a-a-a")!!

Tanti (troppi?) stranieri, ovunque che forse non avendo i comfort di chi sta` meglio si impadroniscono di tutti gli spazi pubblici. E non dico che sia un male, mi limito a riferire come la citta`sia cambiata ai miei occhi.

La primavera, che a Bologna e` veramente arrivata. Gli alberi che coprono le finestre e impediscono di vedere la strada, la campagna con campi di fiori gialli (che fiori saranno?), i campi coperti di erba verde, molto alta. La temperatura, perfetta! Non troppo caldo, non troppo freddo, devo ricordarmi di tornare in Italia in questa stagione anche nei prossimi anni.

E un po' di nostalgia. Per le persone, per i luoghi, per i ritmi di vita. Una nostalgia che so svanirebbe prestissimo, se tornassi indietro, ma che comunque fa pensare che magari, un giorno...

E il ritorno, nel cielo basso e uggioso Londinese, quei 14 gradi che fra il vento e la pioggia sembrano infatti meno di 10; la gente che ha fretta, che non sorride, che non ha pazienza. Ma forse sono io, che devo riprendere il ritmo. Domani probabilmente avro' fretta, non sorridero' e non avro' pazienza.

9 comments:

Anna said...

Ti capisco in pieno: c'è uno scotto da pagare per tutto.
Vivere in un Paese civile, a scapito del sole, della lentezza, dei sorrisi e del "passa oggi, ché arriva domani" di noi italiani.
Sì, domani ti sarà passata, vedrai.

Anonymous said...

La la gente non sorriderà, ma almeno dietro a un sorriso non nascondono il falso...

Artemisia said...

Beh, ti capisco perfettamente. Non so se ce la farei a sopportare il clima inglese.
Anche qui nella piana tra Firenze e Prato siamo circondati dai bellissimi campi gialli. Davvero, ma cosa sono? Rape? Foraggio? Me lo sono sempre chiesta anch'io.

Anonymous said...

leggo quasi tristezza in questo post, di sicuro maliconia e rassegnazione, tanta, per tornare a vivere come prima...il ri-adattamento è difficile, ma come dice anna, passa in fretta!

marina said...

Coraggio, non sei esule per sempre!
ora ti sei riempito gli occhi di verde e di rossoBologna
e torni tra gente civile
marina, amara

marina said...

@ artemisia: i campi gialli potrebbero essere broccoletti
marina

marcouk76 said...

Grazie a tutti per l'incoraggiamento!

Anonymous said...

Ciao Marco,sai quei fiori o piante che si voglia dire che hai fotografato si chiamano COLZA.Va be´il nome e´un po´strano ma e´la traduzione tedesco-italiano che ho trovato in internet.Qui i campi sono pieni ma non ancora cosi´belli in fiore come a Bologna(campagna?).Ci si fa´l´olio...
Bacioni e ben tornato al nord.
Anna

marcouk76 said...

Ciao Anna (cugina)! Grazie per la precisazione!!! Anche se la foto non era la mia, ma presa a caso da Internet!!!