Wednesday 9 July 2008

La Maria Rosa e l'Anna - prima parte-

(La Maria Rosa e Mario)

Visto il successo (insomma!) del precedente post sui miei nonni, vi offro un'ulteriore spaccato della mia infanzia e vi parlerò di un'altra zia, Maria Rosa, che è poi la madre di mia cugina Anna che spesso commenta su questo blog.

Come nel caso della mia zia Angela, non l'ho mai chiamata "zia" ma sempre Maria Rosa; in questo caso però non mi era stato proibito come nel caso dell'Angela, semplicemente i miei dicevano: "andiamo dalla Maria Rosa" e non dalla zia.

Per qualche ragione dalla Maria Rosa si andava molto raramente, magari un paio di volte all'anno. Però poi capitava in Estate che qualche giorno, quando i miei non sapevano da chi lasciarmi (!) finissi anche a casa sua.

A me piaceva andarci, perchè era appunto una novità e poi perchè Maria Rosa effettivamente con i bambini ci sa fare. Come nel caso dei miei nonni, la casa non aveva molto da offrire ad un bambino: mia cugina Anna ha 10 anni in più e perciò non aveva giochi adatti a me.

Si passava gran parte del tempo in terrazza, su una sedia a sdraio gialla in cui si stava comodissimi.

La Maria Rosa è sposata con Mario, ma lui non c'era quasi mai. Tornava per pranzo e per cena. Lei invece stava sempre con me. Non "attaccata" a me; lei aveva le sue cose da fare: si alzava prestissimo, era spesso in cucina e ascoltava la radio. Una radio parlata (Radio 1 forse) che a me non piaceva, ma allo stesso tempo lei mi raccontava cosa stava ascoltando e allora ascoltavo anche io.

Quando mi annoiavo andavo in camera dell'Anna. Lei non c'era mai. Non so perchè. Forse lavorava o era in vacanza, ma non ho ricordi dell'Anna quando ero piccolo.

La sua camera era molto grande, più della mia, e decisamente meno infantile. C'era un gabbiano di legno appeso ad un filo vicino alla finestra e tirando una cordella il gabbiano "volava". La cosa che mi piaceva di più della camera dell'Anna erano i suoi fumetti. Ne aveva una collezione infinita e io nei lunghi pomeriggi cercavo di leggerli velocissimamente perchè volevo finire tutta la collana. Aveva Lupo Alberto e Charlie Brown. Forse ne aveva anche altri, ma a me piacevano solo quelli.

La Maria Rosa quando era giovane ha fatto l'infermiera qui a Londra e così, quando io mi sono trasferito qui, lei ha cominciato a scrivermi e io le rispondevo. Le sue lettere sono bellissime per me e le conservo ancora tutte. Ha un modo di vedere il mondo molto particolare che non ho mai trovato in nessun'altra persona. Quando nelle sue lettere mi raccontava dei luoghi che aveva visitato da giovane, io cercavo di immaginarmeli come dovevano essere negli anni '60, quando c'era stata lei. Paradossalmente siamo stati più vicini quando io mi sono trasferito a Londra che quando ero a Bologna.

Cosa che vale anche per quanto riguarda mia cugina Anna, ma di questo ne parlerò domani!

2 comments:

Artemisia said...

Penso che tua zia possa essere contenta di questo ritratto bello e affettuoso che le hai fatto.
Lo ha letto?

marcouk76 said...

Non credo... a meno che Anna non glielo stampi e spedisca...