Wednesday 7 May 2008

Un dilemma

Parlare di se stessi, raccontarsi ogni giorno tramite le pagine di un blog richiede talvolta coraggio.

Richiede anche una certa coerenza verso gli altri, verso i nostri lettori.

La bellezza di tenere un blog e` che ognuno di noi e` libero di raccontare cio` che vuole a chi legge.
Ho seguito marginalmente l'evolversi del blog dell'Incarcerato che per molto tempo aveva fatto credere ai propri lettori di essere in prigione mentre alla fine ha confessato che l'imprigionamento era solamente metaforico.

Altri, come Artemisia, scelgono -a mio parere- di esporsi maggiormente, pubblicando per esempio foto del vicinato, della propria casa e persino dei familiari.

Altri ancora come Pandoro invece, scelgono di rimanere nell'ombra raccontandosi ma molto raramente mostrandosi (penso di avere visto una sola sua foto molto piccola in tutto il blog e di avere casualmente appreso il suo vero nome).

Infine ci sono persone come me che stanno un po' nel mezzo, che pensano -troppo- a chi leggera` il blog, e che prima di pubblicare ogni post pensano alla lista di persone che lo leggeranno e alle possibili ripercussioni.

Ieri e` successa una cosa un po' strana; Luca mi ha chiesto con un commento, con chi mi trasferissi nella casa nuova e io ho risposto molto candidamente, rivelando di conseguenza il fatto di convivere da 5 anni con un ragazzo.

La sua reazione mi ha un po' sorpreso, ma poi neanche tanto se devo essere sincero; non perche` non abbia una grande considerazione per lui (ce l'ho eccome), ma perche`, pensandoci, so benissimo che questo tipo di reazione e` quanto di piu` comprensivo e umano ci si possa aspettare nel paese delle banane.

Leggendo il commento mi e` tornato alla mente un episodio che accadde quando avevo circa 13 anni. Ai tempi la mia migliore amica era su una sedia a rotelle e un pomeriggio ero a casa sua. Un venditore porta a porta suono` il campanello e lei apri`. Quest'uomo vedendola le disse: "mi dispiace tanto...". Ecco, entrambi ci siamo sentiti tanto in imbarazzo in quel momento e nessuno ha saputo cosa dire. Perche` nonostante quello che si dice, tutti abbiamo e sentiamo il bisogno di appartenere ed essere accettati ed un commento come quello sottolineava appunto proprio la diversita` anche se con la migliore delle intenzioni.

La ragione di questo post non e` assolutamente quella di esaminare le intenzioni di Luca: io so benissimo che lui era in buona fede e un ulteriore scambio di commenti me lo ha confermato; la ragione e` forse per ricordare a me stesso che, nonostante io abbia deciso di trasferirmi in una nazione che nella stragrande maggioranza dei casi paragona le proprie scelte sessuali al colore dei capelli, io ho scelto di scrivere un blog in Italiano diretto principalmente a persone che vivono in Italia e che pertanto certe volte dovrei pensarci su prima di rivelare troppe cose su di me.

O che forse dovrei fare proprio l'opposto. Proprio per il fatto di essere lontano, per il fatto di essere letto per la maggior parte da persone che non conosco di persona, forse per questi motivi dovrei aprirmi di piu`, raccontare piu` cose su me stesso e sulle mie scelte, che poi scelte non lo sono mai state. Rendere questo blog una sorta di isola felice nel quale chi magari in eta` adolescenziale sente di non "appartenere" puo` passare di qui e imparare che la normalita` non esiste e che nella vita ognuno e` libero o dovrebbe essere libero di fare le proprie scelte.
Ci sto ancora pensando e vi terro` aggiornati.

13 comments:

Anonymous said...

Quello che scrivi - al di là delle notizie personali che dai di te stesso e delle scelte che hai fatto - è interessante soprattutto perché pone il problema di "che cos'è un blog". Va da sé che ognuno nel proprio blog scrive quel che gli pare (parla di sport, di politica, di tette, di ricette culinarie e così via... e va benissimo).
Ma nel momento in cui ci sono dei lettori, e questi lettori diventano assidui, e si hanno scambi che diventano 'legami' e, talvolta, anche amicizie (per quanto virtuali), è inevitabile voler sapere qualcosa di più, approfondire la conoscenza "personale" - per quanto virtuale. Almeno, a me fa piacere poter connotare in maniera un po' più intima i miei commentatori, sapere che faccia hanno o qual è il loro vero nome, se sono del Nord o delle Isole, per dire.
Questo, chiaramente, non per giudicare o mettere paletti. Ma solo per un desiderio di condivisione e conoscenza. Che - ho scoperto tenendo un blog - passa anche attraverso uno schermo...
Ben venga, quindi, la tua riflessione. E facci sapere che cosa hai pensato.
Un abbraccio, Marco.
V

Anonymous said...

Caro marco, sono contento che tu ti sia esposto così. credo che in un blog, le persone debbano confidarsi con i lettori (almeno quelli + assidui) e come dice V (che credo stia x valentina) non è per mettere paletti ma x curiostà, conoscenza, interesse.
E sono convinto che tu debba aprirti di più con noi abitanti del paese delle banane, perchè è importante che tutti riescano a capire che la normalità non esiste e che ognuno è LIBERO nel fare le proprie scelte.
Stammi bene :)

LuCa

Anonymous said...

ah, sopratutto è improtante anche per farci capire di come noi italiani siamo ancora oppressi da dogmi e 'cose buone' e 'cose cattive', barriere, pensieri che a volte rasentano la follia, cioè che la normalità è l'uomo bianco di buona famiglia, benestante e perfetto nel fisico e nelle scelte, con un buon lavoro e una casa e una famiglia.
Ma come speso ho potuto capire, non è così. ho visto persone molto più NORMALI di chi si definisce normale...!
Ciao

LuCa

Artemisia said...

Un bel dilemma, caro Marco! Tutti i blogger si pongono il problema di cosa e quanto scrivere di se'. Il fatto che tu mi citi come esempio di chi ha deciso di esporsi mi fa sorridere perche', pensa un po', io sono convinta invece di mantenere l'anonimato! Quando ho aperto il blog, l'idea era infatti quella di raccontare tutto ma sotto un nickname, senza nemmeno un indirizzo email e senza nessun riferimento che possa far capire chi sono. Poi chiaramente raccontando e riraccontando capita che una mia collega di un'altra citta' mi abbia chiesto se ero io Artemisia. Al mio stupore mi ha detto che lo aveva capito mettendo insieme i tasselli di cio' che raccontavo. Comunque, secondo me, e' stata una lettrice attenta!
Tu invece hai fatto il contrario: hai messo subito la tua faccia (persino in canottiera!), il tuo nome, il tuo email e la citta' dove vivi ma hai raccontato poco e nulla di te.
Personalmente posso dirti una cosa: mi interessano poco i particolari della vita privata dei blogger ma mi interessa invece molto conoscere la loro personalita', i loro sentimenti, le loro emozioni, la loro storia. Insomma a me interessa conoscere le persone piu' che sapere cosa mangiano a colazione.

marcouk76 said...

@Arte: Dai non è una canottiera! E' una semplice maglietta a righe! :-P

Daniele Verzetti il Rockpoeta® said...

Deve esser una scelta tua. Tu sei l'editore di te stesso e decidi cosa e quanto raccontare di te nel blog sempre che il tuo blog abbia un taglio esclusivamente personale.

Nel tuo caso noto che posti un po' di tutto (vedo un post su Travaglio poco sotto...) quindi sta a te fare questa scelta e decidere fin dove spingerla.

Ciao :-)))
Daniele

Saretta said...

io il problema, se devo essere sincera, nemmeno me lo pongo... i post li faccio a dir tanto in 15 minuti! ciò che sento, ciò che mi colpisce, ciò che mi scuote... lo scrivo! davvero, ora che ho letto il tuo post.... ci rifletterò un pò sù!
ciaociao

BICICAPITALE said...

il mio blog , non e' un diario (troppo intimo e personale), ma comunque fa intendere come vedo la mia citta', il modo di viverla e come trascorro parte del mio tempo libero, inoltre a me serve a far ordine nella mia mente,molte volte riesco a svuotarla travasando appunto le mie riflessioni nei post...
per quanto riguarda l'imbarazzante fatto successo con luca..non so che dirti.....insomma io anche non essendo un tipo "troppo sveglio" avevo capito che vivevi con un ragazzo...non ti fare troppe pippe mentali....tutto qui ciao a risentirci.

Artemisia said...

Ma io dicevo qui! Permaloso!

marcouk76 said...

@Arte: Ahhh mi ero dimenitcato di quella foto!!!

@Saretta: Mi piace la nuova foto!

@LoveBike: Grazie per il consiglio.

Anonymous said...

Mi dispiace per il ritardo della mia risposta.

Comunque, riguardo a me, è giusto quello che dici.
Sinceramente non mi va di mettere foto sul blog, ma se posso aiutare a conoscermi lo farò! Riguardo al mio nome mi chiamo Fabio. Pandoro deriva solamente dal fatto che il blog l'ho creato il 25/12/2007 e davanti a me c'era un pandoro... Da qui nasce il nome. Segreto svelato.

Comunque riguardo al blog, continua così.

(ah, quella domanda tel'avrei voluta fare anche io: però, spero di non offenderti, credevo fosse una lei.

Saluti, Pandoro.

marcouk76 said...

@ Pandors! Sì lo sapevo che ti chiamavi Fabio perchè mi sembra che una volta lo avevi scritto o qualcuno in un commento l'aveva "svelato"! Quella del Pandoro a Natale invece è nuova... Prima di vedere la tua foto a Londra pensavo che la ragione fosse perchè eri grosso di corporatura! lol

No che non mi ofendo, ci mancherebbe! Non sono mica fatto di vetro!!! Ho le spalle larghe, anche se a volte non sembra!

Anonymous said...

Mistero risolto allora.

Beh se te hai le spalle larghe quello grosso di corporatura sei te! :P